HO PERSO IL LAVORO: MI SERVE AVERE ALLENATO LA MIA RESILIENZA?

La perdita improvvisa del posto di lavoro, o la drammatica diminuzione del fatturato in caso di lavoro autonomo, rientrano senz’altro nel conto degli eventi traumatici che possono colpire la nostra vita. Per quanto siamo consapevoli che perdere il lavoro è una possibilità concreta, a maggior ragione in un periodo drammatico come questo, quando succede davvero è quasi inevitabile subire un forte shock.
La domanda che ci poniamo è la seguente: è possibile in qualche modo prepararsi a questa eventualità allenando la nostra resilienza personale?

RESILIENZA è un concetto di cui si parla e si discute moltissimo in questi mesi.
Tutti gli esperti concordano su un punto: la resilienza, intesa come la forza e la rapidità con cui reagiamo agli eventi sfavorevoli, non è una qualità personale, ma qualcosa su cui si può lavorare.
Non solo, alcuni ricercatori e studiosi sostengono addirittura che possiamo costruire la nostra resilienza personale impegnandoci a mettere in atto alcuni atteggiamenti mentali da subito, molto prima- e a prescindere- che ci succeda qualcosa di negativo. È realistico? Come fare?

Immaginiamo la situazione: sono rimasto improvvisamente senza lavoro. Da un giorno all’altro mi si spalanca davanti un abisso di tempo vuoto che non so come riempire. Mi potevo considerare una persona di successo, stimata e rispettata, e contavo su entrate costanti. Così ho perso il mio status, le mie conoscenze si sono allontanate, non dormo dalla preoccupazione per il futuro. Forse non valgo così tanto. Forse non riuscirò a trovare una soluzione.
È normale sentirsi così. Ma, secondo i nostri studiosi, è possibile sentirsi in modo diverso se ci siamo abituati a mettere in campo alcune strategie.

1) Considerare le cose da una prospettiva positiva
Abituarsi ad analizzare e ‘spacchettare’ le cose che ci capitano isolando gli aspetti positivi che sono sempre presenti. O anche: non soffermarsi e lasciarsi sopraffare dalla negatività.
Se perdiamo il lavoro, ma abbiamo allenato l’abilità di cercare sempre il lato positivo, potremo essere più reattivi e più veloci nel considerare che alternative abbiamo e quali vantaggi ci porterebbe, ad esempio, lavorare in un altro contesto, o addirittura fare un lavoro diverso.

2) Pensare a noi stessi come insieme di identità multiple
Tenere sempre presente che ognuno di noi ha diverse identità: non è soltanto un professionista, una persona che lavora, ma anche, a seconda dei casi un genitore, un figlio, uno sportivo, uno studioso, un appassionato di viaggi, un abile cuoco …
Se perdiamo il lavoro abbiamo un problema importante, ma non andiamo a pezzi come persone; le nostre altre identità possono venirci in soccorso e darci sicurezza.

3) Concentrarsi sulle proprie gioie
Ricordare ogni giorno con gratitudine le nostri fonti di felicità: le persone che ci vogliono bene, le nostre passioni, i nostri interessi.
Se perdiamo il lavoro proviamo dolore e frustrazione, ma abbiamo un aiuto potente dalle persone e dalle cose belle che animano la nostra vita.

4) Prendersi cura di sé
Investire tempo in noi stessi quando le cose vanno bene, trovare spazi per dedicarci ai nostri interessi e al nostro benessere.
Se perdiamo il lavoro, ma stiamo bene con noi stessi, affrontiamo le avversità con maggiore forza e consapevolezza.

In conclusione: se viene meno il nostro lavoro non ci sono formule magiche per eliminare i problemi, ma ‘abitudini mentali’ e pratiche da sperimentare quando va tutto bene, che possono esserci di grande aiuto.
Cosa ne pensate?

I commenti sono chiusi